Piermatteo Manfredi
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Notiziario II SEM 2018
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Pierluigi Sbaraglia
3
Christian Corvi
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Christian Corvi
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Notiziario I SEM 2019
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Pierluigi Sbaraglia
7
Notiziario II SEM 2019
Con il terzo saggio appena uscito si completa il mio studio
della Pala ternana di Piermatteo Manfredi.
Quattordici fondamentali aspetti giustificano senza dubbio
il cambio di attribuzione dell'Opera da rinominare come "La Pala dei Geraldini"!
1
– il volto di Angelo Geraldini al posto di quello di Bonaventura;
2
– il volto sconosciuto del Bonaventura che ha favorito Piermatteo nel suo
programma;
3
– il volto languido da cascamorto del Battista, fatto inconsueto in questo
tipo
di rappresentazioni (in questa occasione con il ruolo, nel dipinto, di “sostituto regista”
di Piermatteo a "coordinare"
espressioni e gesti di tutte le Figure della Pala)
4
– il volto della Madonna, apparentemente indifferente,
che demanda però al Bambino di partecipare alla scena sfoggiando
un raro cornetto biforcuto,
amuleto simbolo di congiunta protezione dai guai;
5
– il volto di Francesco, orientato verso Angelo,
con gli occhi bassi e
socchiusi, da cosciente dissociato ai fatti;
6
– il volto di Ludovico da Tolosa orientato verso Angelo,
con sguardo distante ed
assente, anch’esso da dissociato;
7
– la mano di Angelo molto tesa ad indicare chiaramente a Piermatteo molta
prudenza;
8 – l’indice della mano del Battista non rivolto al Cristo, ma all’Ecce Homo,
Angelo;
9
– il galeno cardinalizio a terra e seminascosto, che poteva non comparire
affatto
o essere comodamente in testa al Bonaventura, risulta un palese auspicio per Angelo.
I calzari
di Bonaventura non “cardinaleschi”;
10 – la natività riprodotta nella formella riporta un rarissimo Bambino
rappresentato "rigido" con le braccia conserte in segno di "non ne voglio sapere",
"non voglio vedere",
contrariato (?);
11 – nella suddetta formella: le formiche processionarie sono disposte allineate
lungo un lento rettilineo
percorso. Meta di un prossimo “scontato” cardinalato (?);
12
– il rametto capovolto, da Codice Manfrediano (virgulto per i critici
dell'arte),
dipinto inchiodato e ben
evidenziato dalle ombre, in posizione mai vista prima;
13
– i piumaggi delle frecce centrate con violenza e in profondo ad indicare
d'aver ben colpito al centro e senza essere stato scoperto
(firma postuma di Piermatteo?);
14 – da non sottovalutare vi è anche l'abito francescano quasi interamente coperto
per rinforzare l'immagine di san Bonaventura e sviare i sospetti verso il Geraldini;
15 – le due stupende cornucopie poste sulla lunetta della Pala,
simbolo di abbondanza e fortuna (attinente anche alla nuova lettura di tutta l’Opera?).
Cornice che nell’insieme Federico Zeri ha descritto come
tra “le più spettacolose del Rinascimento italiano”!
Un’Opera che ha ingannato per secoli qualunque osservatore sin quando,
su richiesta di Christian Corvi, ho cercato un ritratto di Angelo Geraldini
che non fosse quello del profilo sepolcrale.
Ricerca per commissionare a mio fratello Severino,
da parte di Corvi, un ritratto di Angelo Geraldini.
Fatto che ha fornito la chiave per il percorso al vero contenuto
della rappresentazione manfrediana.
Salvo altri dettagli ancora da individuare.
Con questa Pala siamo di fronte ad una perfetta scena
di un adeguato ringraziamento ad Angelo,
a cui Piermatteo ha evidenziato che teneva molto,
il tutto realizzato all’interno di un altro avvenimento,
come suol dirsi, capitato a pennello!
Un'Opera che è un capolavoro anche di astuzia.
P.S. – L’affresco di Narni è per me da considerare, una "commessa",
commutata poi con le aggiunte pittoriche,
in un vero e proprio ex-voto esternato qualche anno dopo.
Lo attestano:
- il raro fascio di candele posto sul gradino al centro dell'affresco;
- il "misterioso" libro dal significato ancora da svelare;
- il terzo rametto capovolto, a "firma";
- il dito medio della mano sinistra di "santa Apollonia".
8
P.S. - La "tenaglia" compare, in posizione secondaria,
come residuo pittorico sovra dipinto,
come la "palmetta", ambedue ben
programmate per scomparire.
Notiziario I SEM 2020
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Notiziario II SEM 2020
10
Notiziario I SEM 2021 - Notiziario II SEM 2021
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Notiziario II SEM 2022
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Notiziario I SEM 2024
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Franco,
ho visto sul tuo ultimo numero del Gruppo di Ricerca fotografico l’articolo su Piermatteo,
che tu continui a definire “Piermatteo Manfredi”: ormai nessuno lo chiama più così visto che
“Manfredo” era solo il nome del padre, non un “cognome come sembra dai tuoi articoli,
anche perché di cognomi nell'Amelia del Quattrocento ce n'erano pochissimi; pensa,
che nel Catasto del 1372 solo i Boccarini lo avevano, né i Geraldini, né i Farrattini,
né i Venturelli ... Quindi, penso sia meglio individuare il pittore come ormai
da tempo fanno tutti, con un semplice “Piermatteo di Amelia”.
Saluti, Emilio (Lucci)
*
Emilio,
ti ringrazio dell’osservazione ed anche per l’aiuto nella ricerca del mio
certificato ...,
seppure l’originale in copia (anche a pezzi da ricomporre) ancora, da questo Gasponi,
non sono riuscito
ad avere.
Su Piermatteo Manfredi, Angelo Di Tommaso, quasi un secolo fa, lo aveva
individuato
con il suo nome e “cognome”, ben prima della Elisabetta David. A me gli N.N.,
quando si possono evitare, non mi vanno. Ribadisco è Piermatteo Manfredi (de Manfredi)
e per questo ritengo che si adeguino gli altri (anche se non è obbligatorio).
Comunque svariati suoi “colleghi” contemporanei, come Piero della Francesca,
Raffaello Sanzio, Pietro Vannucci, Giorgio Vasari, Michelangelo Buonarroti ecc.
non erano N.N. come si insiste per Piermatteo. É ora di aggiornarsi ed io,
casualmente perché
ho trattato il personaggio solo alla ricerca di un volto, l’ho fatto.
Saluti e Buon Anno, Franco
(P.S. - Geraldini, Farrattini, Venturelli erano dei "cognomi" abbinati a nomi come:
Geraldini Agabito, Alessandro, Angelo, Antonio, Ascanio, Belisario, Bernardino,
Giovanni, Giulio ecc., Farrattini Bartolomeo, Baldo ecc. ecc. ....) n.d.r.
*
Nessun N.N., Franco. Ma forse, allora, conviene che tu scriva Piermatteo di Manfredo,
anche perché la famiglia non ha avuto una discendenza maschile tale da poter imporre un cognome,
come Buonarroti, o altri. E poi, scusa: ma è necessario che tu aggiorni la tua bibliografia
anche dopo Angelo Di Tommaso; per questo ti mando una mia genealogia della famiglia,
pubblicata diversi anni fa: come vedi, l’unico fratello sposato di Piermatteo ha avuto
solo una figlia femmina e lì la discendenza maschile si è fermata. Per la cronaca,
l’ho pubblicata con il titolo “La casa di Piermatteo ad Amelia ed altri dati”
in “Studi di storia dell'arte”, 14 (2003), Todi.
Ciao e grazie degli auguri, Emilio
*
Emilio, io non sento nessuna necessità di aggiungere dettagli di questo tipo,
è cosa che trovo irrilevante. Manfredi o di Manfredo è un sillogismo inutile,
molto più corretto è farla finita con Piermatteo da ..., Maestro di ..., ecc.
(a capire poi come lo chiamavano sul posto in vita). Il fatto che costui non ha avuto eredi
non giustifica comunque la perdita di un appellativo. Odio come viene ricordato oggi,
visto che è stato finalmente individuato in forma più completa, specialmente
dopo la sequenza di attribuzioni degli ultimi ventenni, quella che applico io
è solo una forma di rispetto nei suoi confronti. So del tuo Studio che richiami
ma per i miei “saggi”non mi interessano questi dettagli. Queste operazioni sono identiche
a quelle delle “associazioni” tipo Italia Nostra che quando hanno finito di fossilizzarsi
su un particolare si accorgono che non c'è più l'intorno (anzi,
visto che continuano imperterrite, nemmeno se ne accorgono).
Ripeto, questo soggetto l’ho “incontrato” solo per la ricerca di un volto,
poi ho notato l'indole extra contorta e mi ha incuriosito leggere nelle sue opere
il Personaggio - fantastico - risultato tutt'altro che tranquillo.
É meglio preoccuparsi dei sei secoli in cui nessuno si è mai accorto che questo individuo
si è preso in giro tutti! Altra lettura
http://www.grupporicercafotografica.it/LaStoria.htm
Ciao, Franco
11 dicembre 2023
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www.grupporicercafotografica.it